4 Commenti

Scritto in uno stato di grazia, la cosa più bella e significativa che ho letto da ieri. Tutti scrivono tutto, freneticamente, ma questo ricordo è perfetto, grazie Giulio.

Nel mio cronico pessimismo vorrei provare adesso a dire una cosa positiva: i „giovani“, quelli che la mia vigliacca generazione ha mollato quattro a zero senza protezione e allo sbaraglio, buttando loro addosso una responsabilità che mai avrebbero dovuto sopportare, ecco questi giovani sembrano perplessi, stupiti, „è morta????“ dicono, „ma non era immortale?“ Mi sembra che capiscano di colpo di trovarsi nel vuoto, che abbiano un sentimento (!) di pena, si fanno pena, oserei dire. Noi, vecchietti ormai, sappiamo che cosa abbiamo perso e lo sappiamo da tempo, siamo stati noi, da giovani, a buttare tutto al macero (ci hanno aiutato, è vero, anzi abbiamo obbedito, ma tant‘‚ è). Adesso vedo pena negli sguardi dei „giovani“ e provo anch’io pena ma mista a speranza. Forse la caduta nel vuoto si arresta - come? Nulla è impossibile a Dio.

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Grazie Paola. Concordo sullo stupore. Il punto è che Elisabetta mi è sempre sembrata una sopravvissuta, la reduce di un mondo che non c'è più e fatto di decoro personale, rito, saper stare al proprio posto, custodia della famiglia, saper emanare autorità senza esibirla, Cristianesimo, consapevolezza di quello che è Occidente e molto altro. Basta pensarci per capire che la sua morte è un po' la fine di un mondo. Tutto il resto che leggo su di lei sono soltanto banalità regali e gossip

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Ahimè, stiamo annegando nella banalità, anzi nella mediocrità. Nessuno capisce e nemmeno si sforza di capire che cosa significa rito, simbolo, autorità, saper stare al proprio posto. Presto perderemo anche BXVI, il Dalai Lama si è fatto da parte da un pezzo, chi ci rimane? Ma siccome non siamo fatti per vivere nel Vuoto, forza Giulio, qualcosa succederà……..

Noi non lo vedremo, questo qualcosa, ma io comincio a crederci.

Con affetto

Paola

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Mettiamola così, forse: una civiltà è finita, lavoriamo perché la prossima non sia peggio, come temo. Non si è mai vista una civiltà che si annega da sola. Con affetto ricambiato

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