La newsletter di Giulio Meotti
La newsletter di Giulio Meotti
"Noi ebrei lasceremo l'Europa per salvarci. Ma chi salverà l'Europa?"
0:00
-9:46

Episodio a pagamento

L'episodio completo è disponibile solo per gli abbonati a pagamento di La newsletter di Giulio Meotti

"Noi ebrei lasceremo l'Europa per salvarci. Ma chi salverà l'Europa?"

Un'inchiesta da brivido, i video-choc e la mia intervista-audio a uno dei maggiori scrittori. Ha ragione Houellebecq: "L'Occidente vuole scomparire?". Intanto la censura prova a chiudere il dibattito

Da anni, scrittori come Douglas Murray, il compianto Christopher Hitchens e Ayaan Hirsi Ali (di lei consiglio “Così Mister Consenso ha mandato in fumo la nostra civiltà”) ci mettono in guardia che l’Islam radicale è la più grave minaccia per l’Occidente, per la nostra sicurezza culturale e fisica. “Non devi essere paranoico o bigotto per allarmarti”, disse Hitchens.

E il canarino nella miniera di carbone occidentale è l’Europa, che si disintegra in enclave, mentre i numeri dell’islamizzazione continuano a crescere.

“L’Islam avanza e vedo in Occidente una volontà di scomparire” dice Michel Houellebecq al Corriere della Sera, secondo cui in appena dieci anni sull’Islam la situazione è molto peggiorata e che l’Occidente si suicida.

Manifestazioni per l'instaurazione della sharia in Germania, Olanda, Inghilterra e Francia

Intanto la repressione intellettuale si fa sempre più sfacciata. Due casi clamorosi questa settimana.

Nella Parigi dell’autore di Sottomissione, romanzo-distopia diventato cronaca quotidiana, è stato appena segnalato alla magistratura il celebre filosofo Pierre Manent, reo di aver detto che “il numero di musulmani in Francia non può essere lasciato crescere a ritmo indefinito. La laicità può più facilmente spostare una statua di san Michele che trasformare l’islam. Non agire, potrebbe portare a un dramma che nessuna versione della laicità ci metterà in grado di affrontare”. I deputati della sinistra lo hanno denunciato. “Incitamento all’odio”. Articolo 40 del codice penale. “Manent è uno dei nostri più grandi pensatori vittima di un processo stalinista degno di Kravchenko” scrive il caporedattore di Le Figaro, Guillaume Perrault.

Il sistema sembra aver paura della verità ed è disposto anche a trascinare in tribunale, come in Francia i comunisti al soldo di Mosca al tempo di Kravchenko.

L’altro caso è appena successo in….

Abbonarsi per leggere l'articolo

Abbonamento mensile

Abbonamento annuale

Per abbonarsi con PayPal

Ascolta questo episodio con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a La newsletter di Giulio Meotti per ascoltare questo Post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei Post.