
La madre di Leonardo da Vinci e il tabù delle schiave cristiane
Era una circassa fatta schiava dai tartari. Come nelle strazianti cronache della dhimmitudine di Bat Ye'Or. E la schiavitù di oggi che l'Occidente del singhiozzo dell'uomo bianco non vuole vedere
“Nei secoli dell’espansione islamica, un flusso continuo di popolazioni non musulmane andò ad alimentare il traffico degli schiavi. Il cavalier D’Arvieux osservò che gli schiavi cristiani – polacchi, moscoviti, circassi, armeni – venivano condotti al mercato come bestie per essere venduti. Neanche gli ebrei erano risparmiati: sui bilanci delle loro comunità incidevano le spese per il riscatto di coloro che venivano rapiti e ridotti in schiavitù. Il trauma della prigionia e della schiavitù spingeva alla conversione coloro che non venivano riscattati e avevano perduto famiglia, denaro e amici. In seguito alle guerre turco-persiane, lo shah ‘Abbās I deportò molti armeni dall’Armenia e dall’Azerbaijan. Alla morte degli anziani, a poco a poco tutti i giovani si fecero maomettani e oggi a stento troveresti due cristiani armeni in tutte queste belle pianure…”.
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