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Cronache di ordinaria follia dal fronte occidentale
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Cronache di ordinaria follia dal fronte occidentale

Media decaduti e Trump, una parrucca per camuffarsi nel multiculturalismo, un paese senza bambini, cattolici al capolinea, la mia intervista a un cristiano sotto il Califfo e tantissimo altro

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Giulio Meotti
lug 16, 2024
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I grandi scrittori polacchi Stanislaw Witkiewicz (primo da sinistra) e Bruno Schulz (primo da destra). Witkiewicz morirà suicida un giorno dopo l’invasione sovietica. Schulz verrà ucciso dalla Gestapo

Il famoso programma televisivo americano “Morning Joe” non è stato mandato in onda, sulla scia del tentato assassinio di Donald Trump, per paura che un ospite potesse fare un commento inappropriato sull’attentato, del tipo “Trump se lo meritava”, “se l’è cercata” e “ora lo sfrutterà per fini politici”. La CNN ha tutti i dettagli. MSNBC, la più liberal delle emittenti americane, ha messo in panchina il suo programma più noto nel timore che uno degli oltre due dozzine di ospiti dicesse qualcosa di folle sulla violenza a Trump. Che una delle principali emittenti di sinistra americane non si sia fidata delle proprie teste parlanti all’indomani del tentato omicidio di un ex presidente è rivelativo del surreale decadimento morale dei nostri governanti culturali.

A un tassista musulmano del Queens a New York non piaceva la statua di Gesù. Così è sceso di macchina e l’ha decapitata.

Intanto nelle stesse strade del Queens si manifestava con le bandiere di Hezbollah contro gli ebrei.

L’ho appena scritto: non me la bevo che sei cattedrali in Francia (e centinaia di altre chiese) brucino per caso.

“Se hai dei barbari davanti a te, non cercare di imporre loro le leggi della democrazia, perderai sicuramente, perché i barbari impongono sempre leggi barbare. Per quanto triste, non dobbiamo aver paura di combatterli per ciò che sono”.

Parlava così il grande romanziere albanese Ismail Kadaré in una delle sue ultime interviste concesse alla Revue des deus mondes. Ma cosa fare quando i barbari sono già dentro la civiltà?

Com’è un mondo in cui non si fanno più bambini?

“Ogni primavera, quando i raggi del sole annunciano l’inizio dell’estate, le fontane nella piazza centrale improvvisamente prendono vita, mandando in aria getti d’acqua. Uno spettacolo così invitante indurrebbe i bambini a gettarsi tra gli spruzzi. Ma qui le grida infantili sono rare. Gli spazi pubblici, compresi i parchi, sono la dimora degli anziani, che si riuniscono in gruppi per passeggiare o spettegolare sulle panchine. I parchi giochi sono pensati per le generazioni più anziane, con postazioni di allenamento e macchine per esercizi che sostituiscono altalene e scivoli. Le carrozzine dei bambini passano raramente. Quando lo fanno, trasportano un cane. Chi visita il paese per la prima volta ha la sensazione che manchi qualcosa: i bambini”. Così racconta…

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