“Le ultime vere femministe sono in Iran, ma se sperano nell’appoggio delle nostre, comode nel pigiama relativista e per le quali ‘una donna è più oppressa in Occidente che a Teheran’, si rivestano subito e indossino il burqa”. Così scrivevo lo scorso 4 novembre. Per una nostra famosa femminista, “il linguaggio degli uomini è più sessista del burqa”.
Sabato mi sono ritrovato in mezzo a uno di questi strani cortei femministi.
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