Una sciamana che si fa chiamare “Putanny Yawanawa” ha aperto il World Economic Forum di Davos. Tutti i leader sul palco sono riusciti a mantenere un'espressione seria, quasi in contemplazione, mentre Yawanawa eseguiva i suoi incantesimi e soffiava qualcosa. A tutti è sembrato un modo normale di iniziare una riunione di economia. Ma di normale a Davos è rimasto ben poco e i partecipanti alla stazione sciistica svizzera erano già stati stregati da uno sciamano chiamato Al Gore, che ha annunciato la fine dei tempi. Al World Economic Forum di un anno fa, Gore ha detto che l’anidride carbonica nell’atmosfera starebbe intrappolando tanto calore “quanto verrebbe rilasciato da 600.000 bombe di Hiroshima buttate sulla terra ogni giorno”.
Al Putanny.
Davos è il momento in cui le élite mondiali si incontrano in un resort a cinque stelle per dire a tutti gli altri sulla terra che devono fare dei sacrifici. A sole sei settimane dall'inizio del suo mandato, anche il presidente argentino Javier Milei è atterrato a Davos. E ha avvertito che “il mondo occidentale è in pericolo”. Anche altri ospiti di Davos hanno passato gli ultimi anni a mettere in guardia contro “il pericolo”, ma per loro il pericolo era sempre il clima o il “populismo”. Milei ha una prognosi diversa. Ha detto che l’Occidente è in pericolo “perché coloro che dovrebbero difendere i valori dell’Occidente sono cooptati da una visione del mondo che porta inesorabilmente al socialismo”.
Non c’è bisogno di essere uno sciamano brasiliano per capire che l’Occidente è in pericolo oggi anche a causa di un’ideologia gemella del socialismo: il multiculturalismo.
Ascolta questo episodio con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a La newsletter di Giulio Meotti per ascoltare questo Post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei Post.