"Sul clima vige una nuova religione politica che non tollera dissenso"
Così la leggenda della fisica amico di Fermi, Feynman e Oppenheimer. Il giornalismo è un Minculpop verde, le aziende cacciano i dissidenti e gli scienziati scettici sull'apocalisse sono puniti
Era il 15 settembre 2003 quando lo scrittore Michael Crichton tenne un discorso al Commonwealth Club di San Francisco. Titolo: “L’ambientalismo è una religione”. Da allora, anche tanti appassionati ecologisti hanno riconosciuto la natura religiosa dell’ecologismo contemporaneo. Anzi, “l’ultima religione occidentale”, come l’ha definita il pensatore tedesco Peter Sloterdijk. “L’ambientalismo sta diventando una religione”, ha detto anche James Lovelock, lo scienziato dell’“ipotesi di Gaia”. “La protezione del pianeta Terra è più di una missione, è la mia religione”, dichiara entusiasta Rajendra Pachauri, che ha guidato l’agenzia dell’Onu per il clima, l’IPCC. “Ai popoli che disperavano del regno dei cieli, il marxismo ha promesso il regno dell’uomo”, ha scritto Albert Camus. Ai popoli che disperano del regno dell’uomo, il greenismo promette il regno della natura.
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