La newsletter di Giulio Meotti
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Siamo tutti prigionieri del politicamente corretto
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Siamo tutti prigionieri del politicamente corretto

La "geologia razzista", l'arresto e la censura di chi critica l'Islam, la veglia per il capo del terrorismo ("porta candele"), la cattedra assegnata a chi ammazza ebrei e altro dal manicomio woke

“Ci troviamo di fronte a una seria ideologia che, assumendo la forma di una cosa apparentemente stupida e assurda come il politicamente corretto, sta cercando di distruggere la nostra società. I ​​suoi sostenitori non si preoccupano delle minoranze né si preoccupano dei loro diritti. Il loro obiettivo è distruggere la nostra società. È una versione rancorosa del marxismo”.

Parlava così Vladimir Bukovsky, lo scrittore che i sovietici rinchiusero per 12 anni nei manicomi politici dei suoi primi 34 di vita. E l’autore del magnifico Il vento va e poi ritorna non aveva ancora visto niente di quello che oggi esce dalle nostre università.

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