Scienziati puniti per aver detto che si nasce maschi o femmine
Mentre i "Talebani inclusivi" tornano a lapidare le donne, nelle nostre università è pericoloso ricordare quattro lettere: XX e XY. Carriere distrutte, conferenze cancellate e in ginocchio sui ceci
Nel grande supermercato della vita, dove la scienza già offre embrioni surgelati e ingegnerizzati, bambini in bottiglia e gravidanze per procura, da qualche anno si può scegliere anche il sesso dei figli (in Cina e in India è una orrenda tragedia nazionale). “Siamo come dèi”, scrive il biologo Matthew Cobb nel suo nuovo libro As Gods. I biologi partono naturalmente dal meccanismo, ben noto, della formazione del sesso, dove l'unione di due cromosomi X e Y determina se sarà maschio o femmina: i cromosomi femminili sono sempre XX, quelli maschili XY. “La razza è uno spettro, il sesso è dannatamente binario”, il titolo scorrettissimo del biologo Richard Dawkins. “Se scegliessi di identificarmi come un ippopotamo, direste giustamente che sono ridicolo. I teorici del genere aggirano il fastidioso problema della realtà decretando che sei ciò che senti, indipendentemente dalla biologia. Se ti senti una donna, sei una donna anche se hai un pene. Ma maschio contro femmina è una delle poche autentiche dicotomie che possono giustamente sfuggire alla censura per quella che ho chiamato ‘La tirannia della mente discontinua’”.
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