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"Ridiamo del Papa e del suo gregge, mai di Maometto e dei suoi seguaci"
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"Ridiamo del Papa e del suo gregge, mai di Maometto e dei suoi seguaci"

J'accuse di uno dei più famosi giornalisti di sinistra contro il "gran ballo degli ipocriti". I leccapiedi che ci hanno imposto l'autocensura culturalmente corretta (come sulla notte di Milano)

Stéphane “Charb” Charbonnier, direttore di Charlie Hebdo, due anni prima di essere ucciso, disse: “Può sembrare pomposo, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio”.

Quando tutti gli altri sono in ginocchio, il tizio in piedi si distingue.

E anche a distanza di dieci anni, i giornali italiani sono riusciti a parlare dell’anniversario della strage di Charlie Hebdo senza ripubblicare una sola delle vignette che costarono la vita a quei giornalisti e disegnatori. Così ne ripubblico una io: si vede Maometto, disperato, che dice: “È dura essere amato da dei coglioni”. Ma i coglioni oggi abbondano soprattutto fra gli occidentali, dove ci sono sempre meno tizi in piedi.

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