“Il funerale di Benedetto XVI è sembrato la fine di un'era, non solo per i cattolici ma anche per la civiltà occidentale. Uno dei più grandi Dottori della Chiesa, Agostino di Ippona, ebbe una grande influenza sul giovane Ratzinger, come lo era stato su un altro teologo che cambiò il mondo, il monaco agostiniano Martin Lutero. Diametralmente opposti sotto ogni altro aspetto, il primo Papa del XXI secolo condivideva il temperamento pessimista dell'antipapa protestante e del patriarca africano. Entrambi questi ultimi videro un sacco di Roma, ad opera dei visigoti nel 410 e di Carlo V nel 1527, presagio della fine dei tempi. Dopo che i barbari ebbero distrutto l'Impero Romano, una Chiesa guidata da ordini religiosi, come agostiniani e benedettini, divenne, disse Ratzinger, ‘l'arca su cui sopravvisse l'Occidente’. Temeva per il futuro di tutto ciò che gli era caro. Su di lui ebbe una grande influenza anche il pensatore svizzero Hans Urs von Balthasar, con cui Benedetto condivideva una sensibilità estetica, ma anche le antenne per l'apocalittico. Oggi l'amnesia e l'eutanasia del Cristianesimo europeo è qualcosa di diverso da qualsiasi persecuzione vista nei secoli precedenti. Vedremo mai un altro Benedetto XVI?”.
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