Rassegna stampa scorretta sull'America (per chi è stanco delle ruffianate dei giornali italiani)
Esistono ancora analisti seri, di destra e sinistra, liberi di testa e di penna, che riflettono sulla vittoria di Trump. Non siamo condannati al coma profondo del conformismo all'italiana
“Prego i nostri amici europei di non cercare di capire la politica americana leggendo il Guardian, è più o meno come cercare di capire la politica europea leggendo Asterix”, scrive Adrian Vermeule. Se l’accademico di Harvard sapesse che in Italia cercano di capire la politica americana leggendo La Repubblica, che la notte delle elezioni scriveva: “Ha vinto Kamala”. E comunque sempre La Repubblica ora ci ci spiega che “la vittoria di Trump è la vittoria del patriarcato”.
Volete davvero continuare a leggere le stronzate e le moine della mediocre stampa italiana, quello che il filosofo francese Alain Finkielkraut chiama “il Giornalista Collettivo”, mentre il mondo vi sfreccia davanti senza mai capirlo?
Il giornalismo è ancora vivo, ma ormai quasi soltanto all’estero. Così ho selezionato e tradotto le analisi migliori sul terremoto politico americano. Diciotto scrittori americani, inglesi, francesi e tedeschi, di destra e sinistra, ma tutti liberi di testa e che riflettono sul significato di queste elezioni per l’America e per noi. Non siamo per forza condannati alla morte cerebrale del conformismo all’italiana.
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