La newsletter di Giulio Meotti
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Quanti altri devono morire sotto le nostre macerie multiculturali?
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Quanti altri devono morire sotto le nostre macerie multiculturali?

Un bambino di due anni ucciso a coltellate nel parco. Chi fa questo? Gli stessi che prendono in ostaggio i neonati. Siamo pieni di idioti senza più istinto di conservazione e che si raccontano balle

Abbiamo smesso di credere a quello che vediamo? Di solito conduce alla scomparsa del senso del pericolo.

Due donne accoltellate a Vasteras, in Svezia. Quattro accoltellati alla stazione dei treni di Lione. Il “Venerdì nero” di Vienna: quattro donne accoltellate da un afghano. Un uomo armato di due coltelli che uccide una persona sul ponte Erasmus di Rotterdam. Ha gridato “Allahu akbar”. Poi un accoltellamento a Charlottenburg, il quartiere di Berlino. Un altro uomo armato di coltello cerca di uccidere il premier belga Alexander De Croo a Bruxelles. Passeggiavano sotto la Torre Eiffel quando un uomo li ha accoltellati gridando - provate a indovinare - “Allahu akbar”. Lui pugnalato a morte; lei viva per miracolo. L’accoltellatore è poi fuggito attraverso la Senna e ha dato una martellata a un turista inglese.

E questo per restare soltanto agli ultimi mesi.

Abbiamo smesso di credere a quello che vediamo? La guerra è pace, la libertà è schiavitù, la sottomissione islamica è diversità e denunciare gli accoltellamenti di massa è un “incitamento all’odio di estrema destra”...

La cronaca conferma quanto scrive il saggista tedesco Wolfgang Kasper: “L’ordine politico liberale, ispirato da Locke, Hume e altri eroi dell’Illuminismo, è ora più minacciato che in qualsiasi altro momento dalla fine degli anni ‘40. La civiltà occidentale è sottoposta a un potente stress test e nessuno può essere sicuro che sarà in grado di sopravvivere. La grande lezione della storia è che le civiltà sorgono e cadono. Ci troviamo di fronte a una sfida epocale”.

In Italia non siamo indenni. “Accoltella i passanti e viene ucciso con otto colpi a Rimini: in tasca aveva un Corano”.

Ora questa autodistruzione multiculturale non è più confinata alle grandi città, dove la sicurezza è soltanto un’illusione. Sconvolge anche le nostre piccole città.

E nonostante l’omertà orwelliana mediatico-governativa, tutti coloro che vogliono sapere la verità la sanno. Che la massa critica è stata superata da tempo.

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