La newsletter di Giulio Meotti

La newsletter di Giulio Meotti

Share this post

La newsletter di Giulio Meotti
La newsletter di Giulio Meotti
Quando una civiltà non ha più un futuro, perde anche il suo passato
Copia il link
Facebook
Email
Notes
Più

Quando una civiltà non ha più un futuro, perde anche il suo passato

Lo studio che gli inquisitori del "privilegio bianco" accuseranno di razzismo: "I bianchi presto minoranza in Inghilterra". Le chiese spariranno e Shakespeare sarà sostituito dallo Sheikh Speare

Avatar di Giulio Meotti
Giulio Meotti
lug 19, 2023
∙ A pagamento
19

Share this post

La newsletter di Giulio Meotti
La newsletter di Giulio Meotti
Quando una civiltà non ha più un futuro, perde anche il suo passato
Copia il link
Facebook
Email
Notes
Più
2
Condividi
Carlo, Filippo, Anna ed Elisabetta II

La star della serie Bridgerton di Netflix, Adjoa Andoh, ha definito “terribilmente bianca” l’apparizione della famiglia reale britannica da Buckingham Palace dopo l’incoronazione di Carlo III. Dopo l’abbattimento delle statue per il Black Lives Matter, Boris Johnson ha creato la “Commissione sulle disparità razziali”. Il suo presidente, Tony Sewell, insegnante ed educatore nero, è stato incaricato di capire se ci fosse “razzismo sistemico” in Inghilterra. Ha concluso che era una balla. Sewell è stato colpito da una ondata di attacchi. Si va dal professore di Cambridge che lo ha paragonato a Joseph Goebbels al politico laburista che ha scomodato il Ku Klux Klan. Alle critiche, Sewell ha risposto: “Quando le persone cercano di zittirti e screditarti, devi aver detto qualcosa di vero”.

Talmente vero che ora uno dei maggiori demografi britannici spiega che i bianchi sono condannati a diventare minoranza nel proprio paese che hanno abitato per duemila anni e che questo capovolgimento avverrà nel giro di una sola generazione. Finiranno come i dead white men, come gli attivisti delle università e della scuola chiamano i classici della cultura occidentale che stanno cancellando, i “maschi bianchi morti”?

Purtroppo, come scrive in Assimilation Michèle Tribalat, demografa dell’Institut national d’études démographiques di Parigi, “tenere un discorso positivo sull’immigrazione oggi è in sé una patente di moralità: avere l’aria di privilegiare l’altro rispetto a se stesso evita di subire le accuse di razzismo sempre pronte a sorgere”. Ma se ha ragione il filosofo Alain Finkielkraut, che al quotidiano tedesco Die Welt spiega che “gli individui non sono intercambiabili e un popolo ha un patrimonio culturale”, la civiltà occidentale rimarrà la stessa anche dopo il più grande cambiamento demografico dal tempo delle invasioni anglosassoni del V secolo?

Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a La newsletter di Giulio Meotti per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

Already a paid subscriber? Accedi
© 2025 Giulio Meotti
Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia a scrivere.Scarica l'app
Substack è la casa della grande cultura

Condividi

Copia il link
Facebook
Email
Notes
Più