Quando il Qatar ha comprato l'Italia in ginocchio
Nel 2012 eravamo vicini al default e si potevano fare grandi affari. L'emiro lanciò l'operazione "Sorrisi e Sharia" conclusa con la moschea che fece infuriare Fallaci. Storia di una capitolazione
Quando l’egiziano Hosni Mubarak visitò il quartier generale di Al Jazeera a Doha nel 2001, disse: "Tutto questo chiasso per una piccola scatola di fiammiferi?". Il 2012 fu l’anno in cui la piccola scatola di fiammiferi, ovvero il Qatar, un paese che consta di "300 persone e di un canale televisivo" come l’ha definito un principe saudita, divenne “il Qatar”. Il 2012 fu l’anno in cui la Fifa assegnò al Qatar i Mondiali di calcio del 2022, l’emiro si comprò l’aeroporto di Londra, Tiffany e il gigante mondiale del lusso Lvmh, ospitò la conferenza dell’Onu sul clima pur essendo il più grande emettitore di Co2 pro capite al mondo, fece la sua prima visita di stato a Gaza accolto a festa dai terroristi di Hamas, finanziò la rivoluzione islamica dei Fratelli Musulmani in Egitto e con l’America di Barack Obama cercò di portare al potere in Medio Oriente tanti bravi “ribelli democratici”.
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