"Non scriverò o parlerò mai più di Islam, è troppo pericoloso. I miei nemici ora possono brindare"
Un celebre giornalista e altre decine come lui. "Quel che faccio è autocensura, assolutamente. Dicono di sapere dove abito". Io invece continuerò. Non voglio che i miei figli si sveglino col muezzin
Nessuno rischia niente a criticare il Cristianesimo. Anzi, in cambio ci sono pacchi di recensioni, claque e omaggi. Racconta la gallerista Nathalie Obadia che André Serrano espone il suo scandaloso “Crocifisso immerso nell’urina” persino nei musei in Cina, un paese dove chi critica il Partito Comunista può finire nei campi di lavoro forzati. Per l’Islam invece, in Occidente non c’è soltanto la censura, come quella che si è appena abbattuta su un’artista iraniana in Svezia. Dove non arrivano gli ukase, ci pensa l’autocensura. Questo ci dice la storia incredibile di un celebre giornalista, che dovrebbe stare a pagina tre del Corriere della Sera, anziché soltanto in questa newsletter.
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