“Noi fummo i Gattopardi, i leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalli, le iene”, scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne Il gattopardo. La frase campeggia in apertura del magnifico I peccati dei padri di Siobhan Nash-Marshall, filosofa e saggista al Manhattanville College di New York, straordinario viaggio nelle colpe europee sul genocidio armeno (prefazione di Antonia Arslan). Colpe che si ripresentano di nuovo ora che degli armeni sono minacciati nella loro esistenza. “Riuscite a immaginare la Germania che insegue gli ebrei cento anni dopo l'Olocausto?”, si domanda questa settimana un importante intellettuale ebreo europeo. “Eppure questo è ciò che la Turchia e l'Azerbaigian, due membri del Consiglio d'Europa, stanno tranquillamente facendo con gli armeni”. Intanto l’Italia va a rendergli omaggio con ogni mezzo.
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