La matematica è democratica, maschi e femmine non esistono e se dite il contrario siete suprematisti bianchi
Le riviste scientifiche più blasonate d'Occidente pubblicano regolarmente imposture nichiliste, come "il sesso non è binario". Ma le altre civiltà non vogliono seguirci in questo suicidio culturale
Nel 1997 il fisico americano Alan Sokal compì una beffa clamorosa, inviando a Social Text, la rivista della cultura postmoderna, un saggio volutamente infarcito di fesserie agghindate in filosofese. Il titolo stesso, “Oltrepassando i confini: verso una ermeneutica trasformativa della gravità quantistica”, avrebbe dovuto far sorgere più di un sospetto. Ma non sempre il ridicolo uccide, come vuole l'aforisma. E nessuno se ne accorse. Dopo che l'articolo apparve sulla rivista, Sokal rivelò che era uno scherzo ordito nei confronti di una certa scienza meritevole di essere sbeffeggiata in quanto non-scienza che si atteggia a tale e una certa cultura accademica diventata un’impresa di “impostori intellettuali” nascosti dietro a un linguaggio parascientifico per dare lustro alle idiozie.
Alla beffa, Sokal farà seguire un libro in cui attaccava la loro “manifesta ciarlataneria”. “Il discorso deliberatamente oscuro e la disonestà concettuale che lo accompagna avvelenano la vita intellettuale”, scriveva. Il titolo è chiaro: Impostures intellectuelles. In sostanza, i “luminari” sono “truffatori” che prendono lucciole per lanterne. Sokal venne guardato con odio per le sue crudeli dissacrazioni sotto forma di parodia. Uno da portare sulla ghigliottina.
Ma da allora, la beffa è diventata sistema, regime, doxa. O per dirla con il filosofo americano Peter Boghossian, che ha lasciato l’università, “tutte le grandi istituzioni culturali sono ormai infettate dall'oppio di razza e gender".
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