"Io, Michel Houellebecq, mi dichiaro colpevole di islamofobia"
L'autore di "Sottomissione" replica alla Grande Moschea che lo porta in tribunale. "Potrei fantasticare su feste di vicinato, ma non è quello che vedo: vedo invece una guerra civile a bassa intensità"
“La Grande Moschea di Parigi sta facendo progressi. La prima volta che mi hanno portato in tribunale, vent'anni fa, sono stato accusato di ‘provocare l'odio razziale’. Era stupido, perché tutti sanno che l'Islam non è una razza, ma una religione con scopi universali, diffusa in tutto il mondo, e il procuratore non poteva che chiedere il mio proscioglimento. Questa volta vengo accusato di islamofobia, il che è più rilevante. L'Islam è una religione che non mi ispira molto rispetto, quindi in un certo senso mi dichiaro colpevole; a patto di aggiungere che sono un islamofobo part time. In realtà, ho poco interesse per l'Islam. Ho riletto il Corano nella sua interezza per scrivere ‘Sottomissione’ e questo mi bastava…”.
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