Io, dhimmi italiano, sono andato a farmi umiliare a Santa Sofia
Il mio racconto dopo una settimana nella Turchia di Erdogan. Nell'ex basilica di nuovo moschea ho visto il format geniale per farci pagare la sottomissione. E ti educano anche su "Gesù nell’Islam"
Quando anche la “Piccola Santa Sofia” di Güzelyurt è stata convertita in moschea, i media turchi hanno declamato: “Una meraviglia storica che incanta i visitatori”. La chiesa fu costruita dall'imperatore romano Teodosio nel 385. C’erano nove chiese che portavano il nome di Santa Sofia e i turchi le hanno convertite tutte in moschee. Oltre a Santa Sofia a Istanbul, le altre includono Chora, Edirne (Adrianopoli), Trabzon (Trebisonda), Gümüşhane, Karadeniz Ereğli (Heraclea Pontica), Bitlis (Baghesh) e Iznik (Nicea). E i “visitatori” accorrono a frotte per farsi “incantare”.
“Ogni moschea che costruiamo è una torretta di guardia spirituale”, ha detto Erdogan. “Ne abbiamo fatto la nostra terra con il suono della preghiera ascoltato dalle moschee. Riaprire Santa Sofia come moschea è un retaggio di conquista”.
Solo dal 2006 al 2009, Erdogan ha costruito 9.000 moschee. Non bada a spese, nonostante la lira turca non valga praticamente più niente rispetto a euro e dollaro.
Una delle più grandi moschee del mondo sorge sulla collina di Istanbul a dominare la sponda asiatica. Accoglie sulla destra gli sciocchi turisti occidentali che arrivano con le navi da crociera passando dal leggendario stretto dei Dardanelli, il mare di Marmara e il Bosforo. Erdogan ha l'ambizione di rifare Istanbul come la capitale mondiale della Comunità dei Credenti, o Umma, che Atatürk aveva abbandonato, abolendo il califfato nel 1924 perché era convinto che la sopravvivenza della sua nazione avrebbe richiesto una svolta europea autoritaria.
Cosa ci dicono questi nomi? Nicea, dove si sono svolti il primo e l’ultimo dei concili ecumenici nel 325 e nel 787. Trebisonda, dove fu incoronato, nel 1458, poco dopo la caduta di Costantinopoli, l’ultimo pretendente al trono di Bisanzio, David Comneno. Gli Atti degli Apostoli attestano la cristianizzazione della Turchia, gli abitanti della Cappadocia, del Ponto, della Frigia, della Panfilia, della Bitinia e della Galazia sono tra i destinatari della Prima Lettera di Pietro. Una delle epistole di San Paolo è indirizzata ai Galati (la regione di Ancyra, ora Ankara). La terra del monachesimo, dell'arianesimo, del nestorianesimo, dei primi teologi e dei Padri della Chiesa. Tutto scomparso.
Sono appena stato a visitare Santa Sofia riconvertita all’Islam durante una settimana trascorsa nella Turchia di Erdogan. E ho visto il loro format geniale: ci fanno pagare la nostra sottomissione.
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