"In Occidente la scienza è corrotta dall'ideologia peggio che in Unione Sovietica"
Premi Nobel scrivono un saggio clamoroso contro il woke e vengono censurati. "Neanche sotto il comunismo governi, scienziati e università erano impegnati a negare verità come l'esistenza di due sessi"
Nato nella Romania comunista di Ceausescu nel 1950, Sergiu Klainerman oggi insegna a Princeton ed è uno dei più importanti matematici americani che ha contribuito allo studio delle equazioni alle derivate parziali iperboliche. Ma da un po’ di tempo, Klainerman è impegnato in una battaglia non con i numeri, ma a difesa della libertà di parola e di pensiero. Il suo nemico è il woke occidentale. “Sono stato intossicato dai miti eroici su come i comunisti stessero costruendo la migliore società possibile mentre spezzavano la futile resistenza di reazionari recalcitranti” mi ha raccontato Klainerman. “Mi è stato fatto il lavaggio del cervello sull’Unione Sovietica come il modello di ogni virtù, al punto che sono rimasto scioccato a otto anni quando ho sentito un ragazzo più grande nella mia strada dire cose cattive sull’Urss. Quando ho divorato ‘1984’ e la ‘Fattoria degli animali’ di Orwell e ho potuto leggere Alexander Solzenitsyn, i miei dubbi sono diventati sfide all’ideologia comunista. In nome di ‘diversità’ e ‘inclusione’, le università americane oggi stanno seguendo un simile percorso di autodistruzione. Dopo un certo punto il declino non è più graduale e il collasso è una descrizione più appropriate. Il progetto occidentale woke è pericoloso, ma i nostri leader sembrano o determinati a seguirlo o sono troppo codardi per resistergli. Il processo di deterioramento è rapido”.
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