"In duemila anni quanti popoli scomparsi. L'Armenia resiste grazie alla fede cristiana"
Intervista al direttore di Le Figaro Histoire. "Citati già da Erodoto e Tacito, gli Armeni sopravvivono grazie a quella civiltà che noi europei abiuriamo". Buon Natale ai cristiani perseguitati
Mentre nelle chiese d’Europa a qualcuno è venuto in mente di cambiare i canti natalizi per sostituire Gesù con l’“amore”, qualcuno di intelligente si domanda: “Quanti cristiani festeggeranno il Natale? Meno dell'anno scorso. E sempre meno ogni anno”. Se lo chiede la direttrice della Revue des deux mondes, Valérie Toranian.
260 milioni di cristiani sono perseguitati in Asia, Africa ed Oriente. Il numero di cristiani uccisi nel mondo supererà i 4.000, quasi sempre crimini commessi da islamisti. Il numero delle vittime è stato di 2.985 nel 2019. Nella sola Nigeria, dal 2015, 4.000 cristiani sono stati assassinati da Boko Haram, compresi 500 sacerdoti uccisi nello stato di Borno, il principale obiettivo dei jihadisti. Il primo posto nella classifica delle persecuzioni anticristiane è occupato ininterrottamente da diversi anni dalla dittatura comunista della Corea del Nord, dove i cittadini sono incoraggiati a denunciare i cristiani considerati “ostili”, internati nei campi e giustiziati. In Afghanistan e Somalia, rispettivamente al secondo e terzo posto, i cristiani, di solito musulmani convertiti, affrontano la morte come apostati. In Pakistan, rapimenti e stupri di giovani cristiane sono all'ordine del giorno (Asia Bibi, condannata a morte per "blasfemia", è stata rilasciata dopo nove anni di reclusione grazie a una mobilitazione internazionale). La situazione sta peggiorando nell'Africa sub-sahariana, in particolare in Camerun, Burkina Faso, Mali e Niger. “Se nessuno interviene, presto qui non ci saranno più cristiani”, ha affermato Laurent Birfuoré Dabiré, Vescovo del Burkina Faso e del Niger. 1,5 milioni di cristiani in Sudan sono stati uccisi dagli islamisti negli anni 1990-2000 nell'indifferenza generale. In Cina, dove il cristianesimo è segretamente cresciuto, il numero dei cristiani detenuti e delle chiese prese di mira è aumentato di dieci volte in dieci anni. In Medio Oriente, la caccia ai "miscredenti" è aumentata negli ultimi dieci anni. I cristiani fuggono dalla guerra e dagli islamisti verso cieli più clementi. In Iraq i cristiani erano 1,5 milioni nel 2003, oggi sono 200.000. I cristiani siriani sono 700.000 rispetto ai 2,2 milioni di prima della guerra civile. I copti continuano a essere perseguitati in Egitto, anche se il potere ufficialmente combatte gli islamisti. A Betlemme presto non ci saranno più cristiani. L'esodo dei cristiani continua in un Libano che un tempo sognava di essere l’emblema di un possibile multiculturalismo. In Turchia cento anni fa i cristiani costituivano più del 20 per cento della popolazione. Ora sono lo 0,1. Dopo il genocidio degli armeni, degli assiro-caldei, il massacro e l'esilio forzato dei greci del Ponto, non è rimasto più nulla. Ma non basta a Erdogan, che sogna di riconquistare tutte le ex province dell'Impero Ottomano. E "finire il lavoro" con gli armeni. In Nagorno-Karabakh, la Turchia ha schierato le sue forze al fianco degli azeri, con i jihadisti in prima linea per sopprimere gli armeni, diffondendo i video delle decapitazioni. Chiese e monasteri sono rasi al suolo. Come è avvenuto in Turchia dopo il genocidio armeno, gli emblemi della civiltà armena sono oggi rasi al suolo per riscrivere la storia.
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