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Il Califfato sarà una grande festa multiculturale in onda sulla BBC

I video-choc che non vediamo sui nostri media, che ci vendono la fola della "jihad moderata". Prendiamo sul serio gli assassini con la barba quando dicono dei cristiani: "Li uccideremo tutti"

Dopo aver passato due settimane in Siria con i jihadisti, Jürgen Todenhöfer, un giornalista tedesco, ha fornito una sintesi dell’ideologia che li anima. “Un giorno conquisteremo l’Europa, la questione non è se lo faremo, ma quando” gli ha detto un jihadista tedesco. “Gli europei devono sapere che quando verremo, non sarà bello, sarà con le nostre armi e quelli che non si convertiranno all’Islam o che non pagheranno la tassa islamica saranno uccisi”. E se si rifiutano di convertirsi, gli domanda Todenhöfer? “150 milioni, 200 milioni o 500 milioni, non importa, li uccideremo tutti”, risponde il jihadista.

“Si stanno preparando per la più grande pulizia religiosa della storia”, conclude il giornalista tedesco.

Ma a sentire l’inviata della BBC Lyse Doucet, una specie di Alice nel paese delle meraviglie multiculturali, a Damasco è in corso una grande festa woke e inclusiva per musulmani, cristiani ed ebrei… Wait a minute.

Effettivamente, c’è ancora un “quartiere ebraico” a Damasco, ma se la dolce Lyse mi trova un ebreo da intervistare sono pronto a offrirle una cena nel migliore ristorante di Londra. L’ultima volta che li hanno contati erano rimasti in venti. Ma nascondono tutti la propria identità per paura. Forse per la BBC è normale, visto che anche a Londra gli ebrei devono nascondere la propria identità.

Il nuovo regime è davvero “inclusivo” se pensiamo che gli uomini barbuti con i fucili siano la misura dell’inclusività e che terrorizzare le minoranze sia la nuova, entusiasmante “diversità”. Dopo aver salvato la Siria da Assad, chi la salverà dai suoi salvatori? In Medio oriente tutto significa il contrario in Occidente. Quando i jihadisti commettono un genocidio, diventa “liberazione”. E quando qualcuno si ribella contro di loro, è “genocidio”. Se uccidono i terroristi, è un “crimine di guerra”, e se non li uccidono, è “assedio e fame”.

Prima uccidiamo quelli del Sabato, poi quelli della Domenica”, ripetono intanto i protagonisti della festa multiculturale, a scanso di equivoci della “zietta” inglese e dei giornali italiani che non mostrano né raccontano quello che sta succedendo.

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Giornalista del Foglio dal 2003. Molti libri tradotti all'estero. Gli ultimi sono "La fine dell’Europa" (Premio Capri), "I nuovi barbari", "La dolce conquista", "Il sesso degli angeli e l'oblio dell'Occidente" e "Il Sabato Nero" giuliomeotti@hotmail.com