Erdogan entrerà da conquistatore a Shushi, la "Gerusalemme armena" presa in guerra
Il presidente turco annuncia la visita. Jean-Christophe Buisson: "Si teme che Aliyev ne approfitti per trasformare la cattedrale in moschea, come Santa Sofia"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che visiterà la cittadina di Shushi nel Nagorno-Karabakh dopo Ramadan, a maggio. "È importante che continuiamo a essere dalla parte dell'Azerbaigian con tutte le nostre capacità per la protezione e il recupero delle strutture turche in Karabakh", ha affermato Erdogan. Strutture turche? La città ha non solo un valore militare enorme perché si trova su un'altura strategica a dieci chilometri dalla capitale (Stepanakert) e sulla strada che collega la città con il territorio armeno. La città è anche nota come la “Gerusalemme armena”. Il presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev a gennaio ha dichiarato Shushi “capitale culturale del paese”.
“Si teme che Aliyev approfitti della visita di Erdogan per trasformare la cattedrale di San Salvatore, Ghazanchetsots, in una moschea, come Santa Sofia a Istanbul”, ha scritto oggi il giornalista francese Jean-Christophe Buisson, uno dei più informati sulla guerra contro gli armeni. Sulla cattedrale armena ora sventola la bandiera azera con i simboli islamici.
La guerra per l’Artsakh, o Nagorno Karabakh, è stato un colpo durissimo per il popolo armeno. “L'Armenia sta affrontando una catastrofe demografica", ha detto in una conferenza stampa la scorsa settimana Nune Pashayan, un funzionario del ministero della salute. Entro la fine del secolo, la sua popolazione potrebbe dimezzarsi: 1,5 milioni di armeni in meno. L’Azerbaijan potrebbe superare gli 11 milioni.
L'Armenia, delle dimensioni del Belgio, ha perso migliaia di soldati e civili nell’ultima guerra. È stata conquistata dai persiani sasanidi, romani, parti, bizantini, arabi, turchi selgiuchidi, ottomani, persiani safavidi e russi. Dopo 2.500 anni, questa grande storia è in pericolo, per le minacce esterne e per la debolezza interna. Erdogan, che ha da poco rivendicato lo spirito degli architetti del genocidio armeno del ‘900, lo sente…