Contro i nuovi barbari d'Occidente, dove è vietato pensare (e parlare)
In uscita il mio nuovo libro. Più che di morire dovremmo temere di essere già morti. Ripuliremo le stalle di Augia o soccomberemo nella fossa di follia culturale che ci stanno scavando dall'interno?
“Più che di morire, l’Occidente dovrebbe temere di essere già morto. E più che di essere attaccato dall’esterno dovrebbe guardarsi da chi gli sta scavando la fossa dall’interno. Bambine di otto anni che vogliono cambiare sesso, tagliagole presentati come vittime del «razzismo sistemico», «asili arcobaleno», una ragazza che non va più a scuola per profetizzare la morte climatica, roghi di libri accusati di «colonialismo », professori licenziati per aver usato il «pronome sbagliato», ministri europei a processo per aver citato la Bibbia, anche la Chiesa cattolica che parla la Neolingua politicamente corretta… Come ripuliremo le stalle di Augia d’Occidente? Ne usciremo o dovremo percorrere fino in fondo la strada di questo nuovo nichilismo, cercando di sopravvivere a una censura dopo l’altra?”.
Esce oggi il mio nuovo libro per le edizioni Lindau, I nuovi barbari. In Occidente è vietato pensare (e parlare)? In esclusiva per gli abbonati alla newsletter. Un tentativo di raccontare cosa è diventato il nostro «Occidente».
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