Buone notizie! "Woke" è il nuovo rifiuto radioattivo della follia occidentale
Inquinano la società, poi i rebranding della rivoluzione (da liberal a progressista) vengono interrati. Chi vuole mangiare cracker transgender guardando Topolino con la gonna e farsi chiamare "ze"?
La demenza “woke” sembra non conoscere confini e sommerge tutto, dai nuovi cracker con testimonial transgender della Kellogg (banali, volgari ma non meno inquietanti) ai nuovi pronomi neutri decantati dalla CNN (“da ae a ze”): scuola, editoria, università, chiese, politica, televisione, scienza, giornalismo, nulla è risparmiato dal rullo compressore di questa ideologia spaventosa. Perfino Emmanuel Macron - per cui non esiste una "cultura francese", il “maschio bianco” deve pentirsi e “un padre non è necessariamente un maschio” - ora cita il “woke” come la malattia americana da cui l’Europa deve guardarsi.
Forse il momento “woke” dell’Occidente finirà come scrive Slavoj Zizek, o forse, come sostiene Tyler Cowen, “tutto il mondo diventerà woke”. Persino il Messico intanto sta diventando “woke”.
Di sicuro “il mondo si è spostato troppo a sinistra”, come dice alla Welt il padre del punk Johnny Rotten dei Sex Pistols. "Invitano i neri a cena perché sono neri e perché è alla moda, ma è condiscendente. Sostengono un'immigrazione massiccia per la quale non dovrebbero esserci più regole perché tali regole sono equiparate al razzismo. E se dici qualcosa contro, verrai etichettato come razzista”.
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