Buona Pasqua a tutti
Ai credenti, che la celebreranno come Dio comanda, e ai laici, che ricorderanno che non sono figli di nessuno, ma di una storia precisa. Il passato che produce il nostro presente (in grave crisi)
Per non pochi contemporanei, la Pasqua non può che avere ormai il significato dato alle uova nascoste in giardino. Per coloro che hanno conservato l'accesso alla trascendenza, la Pasqua è l'unico evento che meriti questo nome.
Nessuna filosofia, nessun sistema politico, nessuna teoria, nessuna ideologia può dare una risposta a quest’ansia fondamentale.
La morte e la resurrezione di Gesù è l'unico evento che approda sulle nostre sponde da un assoluto “Altrove”. Unisce ciò che altrove è incompatibile: la splendida profondità del mito e il carattere databile, localizzabile, concreto, umile, della realtà storica. "Come il Verbo si è fatto carne, il Mito si è fatto evento" (C. S. Lewis).
La data della Pasqua ci introduce in un altro ambito, non meno importante per quello che siamo: ci lega indissolubilmente al calendario e alla storia del popolo ebraico.
Per gli ebrei, Pesach deve istruire i bambini e convincerli che sono ex schiavi che il Creatore ha miracolosamente portato fuori dall'Egitto che li opprimeva. E la lezione della Pasqua ebraica è più che mai attuale, perché la sorte dell'antico Egitto, fondato sulla tecnica, è ormai condivisa da tutti i paesi sviluppati, con le ansie generate da disastri che assomigliano nei loro effetti a quelli dell'antica schiavitù presentata dai testi della Torah. È urgente che l'uomo esca dall'Egitto.
Viviamo in un mondo in cui il virtuale tende a sostituire il reale. Questo vale in tutti i settori. “L'uomo di questo tempo ha un cuore duro e un intestino sensibile”, ha ammonito Georges Bernanos con la sua consueta lucidità e ironia. Ma c’è ancora un'eccezione, forse l’unica, e sono i riti religiosi. La messa è un pasto e non possiamo mangiare a distanza. Le chiese sono refettori, specie di mense, l’unica dove tutti sono accolti senza controlli. Associano l'Altissimo a ciò che c'è di più umile, di più elementare, nella nostra condizione: nutrirsi, riprodursi (anche il matrimonio è un sacramento), morire. Questa alleanza paradossale conferisce alla nostra specie, povera e fragile, una dignità straordinaria.
Tanto più che, come ha sottolineato un grande storico del Medioevo, l'americano Lynn White Jr., le cattedrali dove si celebrerà la Pasqua sono stati i primi monumenti di grandi dimensioni costruiti non da schiavi, ma da lavoratori liberi.
I paleontologi ci dicono che nelle tombe preistoriche - 300.000 anni prima della nostra era - c’erano pollini fossili. I nostri antenati deponevano fiori sui cadaveri. Non sapremo mai quali fossero le loro intenzioni. Ma in ogni caso avevano un profondo rispetto per i cadaveri. Noi lo stiamo perdendo.
Per Pasqua, la morte cessa di essere quella realtà finale che i nichilisti di ieri, di oggi e di domani hanno la franchezza di elevare a culto e, tutta la nostra cultura ipocrita, ad adorazione inconfessata. Il messaggio pasquale di vita è rilevante oggi più che mai, oggi che la morte è in agguato.
Ciò che fonda la civiltà risiede in un piccolo numero di regole di origine cristiana e biblica. Ora, ciò che W. R. Gibbons chiama "la nostra bellissima civiltà occidentale", sembra aver intrapreso il nobile compito di distruggerle.
Buona Pasqua dunque a tutti. Ai credenti che festeggeranno come Dio comanda, e ai laici, a cui sicuramente questa notte ricorderà che non siamo figli di nessuno, che il nostro mondo, le nostre società, le nostre nazioni, le nostre parole, i nostri valori, le nostre famiglie, sono state plasmati da una storia precisa. In fondo, è la notte che dà senso a tutto quello che chiamiamo “Occidente”.
Una Pasqua per Giulio Meotti non solo buona, ma ma piena di Grazie !! che Dio ti accompagni con il Suo Spirito lungo il cammino di questa vita terrena, per poi abbracciarti e donarti la vita eterna nel giorno che Dio avrà stabilito, per aver svolto un lavoro immane a vantaggio di chi desidera continuare come i Santi Apostoli a voler seguire Gesù sulla Croce. W Gesù, W Maria !!!
E nella Pasqua di Mosca, Gesù uomo e dio disse a Pilato: "la verità è che ti fa male la testa".
Buona Pasqua, dott. Meotti.