Bravo Draghi su Erdogan
Mentre Merkel e le ministre svedesi tacciono e Charles Michel fa il codardo. Henri Guaino: “La scena con Ursula nel divano sembrava un quadro e il titolo è Sottomissione"
È alta tensione tra Italia e Turchia, dopo che il premier Mario Draghi ha condannato il trattamento riservato alla presidente della Commissione europea che nel sontuoso palazzo presidenziale di Ankara è stata lasciata senza sedia: “Non condivido assolutamente Erdogan, credo che non sia stato un comportamento appropriato e mi è dispiaciuto moltissimo per l’umiliazione che Ursula von der Leyen ha dovuto subire” ha detto Draghi. “Con questi dittatori, chiamiamoli per quello che sono…”.
Niente male, se paragoniamo le parole di Draghi a quelle di altri capi di stato europei. Silenzio da parte di Angela Merkel. Nulla da parte delle femministe svedesi al governo, come il ministro dell’Uguaglianza Märta Stenevi. O se pensiamo alla reazione di quel codardo del belga Charles Michel, che era presente in sala: “Deplorevole, ma ho scelto di non peggiorare la situazione”.
La gravità e il simbolismo di quanto avvenuto ad Ankara è racchiuso nelle parole su Le Figaro di Henri Guaino, saggista ed ex primo consigliere di Nicolas Sarkozy all’Eliseo: “Sembra uno di quei dipinti in cui i pittori di corte mettono ogni personaggio in un posto specifico per enfatizzare le gerarchie e le relazioni di potere. Se questa immagine fosse un dipinto, il titolo che le si addice meglio sarebbe ‘Sottomissione’, perché è esattamente ciò che esprime. Con la donna relegata in lontananza sul divano con il pretesto che la forma sarebbe meno importante della sostanza. Ma la forma rivela la sostanza. Accettando questa forma, attraverso i suoi due massimi rappresentanti, l'Unione europea firma l'atto di sottomissione della civiltà europea a uno dei leader più inclini alla sua distruzione”.
L’Unione Europea, continua Guaino, “è diventato il ricettacolo di ciò che resta dello spirito di Monaco. La diplomazia prima di tutto, questo è ciò che ha detto von der Leyen. Questo è ciò che hanno detto i diplomatici francesi e britannici nel periodo tra le due guerre su Hitler. Quando uno stato è minacciato nei suoi interessi vitali da un dittatore che conosce solo gli equilibri di potere, non dobbiamo cedere, altrimenti siamo condannati a cedere sempre di più fino a quando il peggio diventa inevitabile”.
Ma sembra che per l’Europa al peggio non ci sia davvero mai fine… La sottomissione è il suo letto caldo.
Sono completamente d’accordo con lei.
Draghi è stato bravissimo!
È ora di finirla di permettere a quel bullo, troglodita di Erdogan di fare il prepotente e ricattare tutta l’Europa con i migranti, come ha detto Draghi purtroppo dobbiamo trattare con questa gentaglia, ma questo non vuol dire che approviamo i loro metodi