"MeToo in Afghanistan! Uomini, siate responsabili"
Non è satira, ma i comitati europei per l'uguaglianza a Kabul. E lo scherzo occidentale continua. L'Europa ha appena buttato 1 milione di euro per "promuovere la mascolinità positiva in Ruanda"
Tre anni fa, il 21 agosto 2021, finiva l’avventura occidentale in Afghanistan. Non resta più niente di vent’anni della nostra presenza. Un po’ come il sito web dell’Università di Kabul, dove agli afghani dal 2015 offrivamo corsi di “Gender and Woman Studies”. Invecchiato male, come l’articolo della CNN che lo annunciava. Come l’Unicef, che si disse “abbastanza ottimista” che i Talebani avrebbero rispettato il diritto all’istruzione delle donne mentre si riprendevano il potere; come Twitter (come si chiamava prima che il cattivissimo Elon Musk lo comprasse) che dichiarava che i Talebani avrebbero potuto continuare a usare il social “fintanto che rispetteranno le regole”; come un ministro canadese (donna) che definiva i Talebani “nostri fratelli” e la celebre associazione francese Osez le féminisme! che esprimeva “sorellanza con le donne afghane di fronte alla misoginia”.
Ah, la misoginia…
I Talebani questa settimana hanno vietato alle donne persino di “guardare gli uomini” e di parlare ad alta voce non solo in pubblico, ma anche “all'interno delle loro case”. In un documento di 114 pagine visionato dal Telegraph, il regime ha annunciato nuove misure che regolano la vita quotidiana. “È vietato alle donne adulte guardare uomini sconosciuti”. Alle donne è ordinato di non parlare ad alta voce all'interno delle loro case “per evitare che le loro voci vengano udite all'esterno”. Vietato leggere.
Vietato anche “fare amicizia con una persona non musulmana”. In questo caso le tentazioni saranno pochissime, visto che l’Afghanistan è il paese peggiore al mondo dove essere cristiani e a Kabul esisteva un'unica chiesa cattolica ufficiale, proprio dentro all'ambasciata italiana, ma anche questa ora è chiusa, come il “Corso di Gender Studies”.
“Severi”, come il nostro ex premier Giuseppe Conte definì la sharia dei Talebani.
“L'impegno della comunità internazionale con i talebani li ha incoraggiati a reprimere ulteriormente le donne", ha detto al Telegraph Zainab, un'ex funzionaria statale, dalla capitale Kabul. Agli uomini è vietato radersi. Quale impegno della comunità internazionale? L’Onu ha appena accettato che non ci fossero donne all’incontro con i Talebani in Qatar.
L’Afghanistan è passato da essere la famosa tomba degli imperi a tomba delle illusioni occidentali.
Sappiamo come è finita. Ma vediamo come è iniziata.
Non è satira.
Trenta secondi sulla BBC. L'inviata di una ong inglese in Afghanistan presenta L'Urinoir di Duchamp a un gruppo di donne afghane. L'imbarazzo è palpabile mentre parlano loro di “arte concettuale”.
E così era iniziata. Intanto…
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