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Al rogo! Al rogo! Il nuovo Indice dei libri è politicamente correttissimo
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Al rogo! Al rogo! Il nuovo Indice dei libri è politicamente correttissimo

Ha ragione Ricolfi, "la riscrittura di Dahl è una svolta epocale". Mutilano i classici per farne la brutta copia dei discorsi di Greta. Ecco il catalogo dei nuovi barbari d'Occidente

La loro decantata “diversità” è diventata collera e si è trasformata in guerra ai libri. “La modifica delle opere di uno dei più amati scrittori per l'infanzia, Roald Dahl, segna una svolta epocale nella storia del politicamente corretto” scrive Luca Ricolfi. In realtà, a ben guardare, sono anni che lo stanno facendo.

Capita persino che una scuola materna di Barcellona abbia deciso di far sparire Cappuccetto Rosso insieme ad altri duecenti titoli della biblioteca scolastica in quanto contengono “stereotipi tossici”.

Capita persino che una ministra tedesca della Famiglia, Kristina Schröder, se la sia presa con le favole dei fratelli Grimm “sessiste e razziste”, spiegando che a sua figlia legge le versioni “corrette” delle storie per bambini.

Capita persino che Buio oltre la siepe, il famoso libro di Harper Lee, non sia più insegnato in una scuola del Regno Unito perché il libro promuove la narrativa del "salvatore bianco". Anche il classico di John Steinbeck Uomini e topi è eliminato per l'uso della parola “N”. Era chiaro che il delirio progressista americano sarebbe arrivato anche in Europa. Il libro di Harper Lee era stato già purgato nelle scuole della California e del Canada. Una censura che ha spinto il nipote di Harper Lee, Edwin Conner, a scrivere: “Il romanzo, pubblicato nel 1960, è un classico della letteratura moderna, regolarmente citato come uno dei libri più commoventi di tutti i tempi, la sua reputazione ulteriormente rafforzata dal film vincitore dell'Oscar. Ora non è la destra ma la sinistra a mettere il libro nel mirino”.

Capita persino che Peter Pan, il classico di J.M. Barrie, sia nascosto nella Biblioteca pubblica di Toronto.

Capita persino che le autorità svedesi di Botkyrka, vicino Stoccolma, abbiano rimosso dalla biblioteca Pippi Calzelunghe a causa di contenuti “razzisti”.

Ora in molti si scandalizzano perché i classici di Dahl sono stati riscritti, ma dalle cesoie di questi Catoni progressisti passarono per primi, nel lontano 1992, i classici di Hans Christians Andersen, come il “vecchio cinese” della Pastorella e lo spazzacamino che divenne il “vecchio uomo” e Gli abiti nuovi dell’imperatore. Prese la decisione il Chronicle Book, editore statunitense woke ante litteram.

“Una delle nostre nuove derive ideologiche è il culto della vittima, non solo reale, ma autoproclamata” scrive il filosofo della Sorbona Rémi Brague nella prefazione a un nuovo libro, Les illusions dangereuses. Brague sostiene che le minoranze vogliono diventare i nuovi padroni. “Si pensi alla frase tanto celebre quanto enigmatica di Franz Kafka: ‘La bestia ruba la frusta al padrone e frusta se stessa per diventare padrone’” scrive Brague. “Rivela l'intenzione che governa le strategie di coloro che si presentano come vittime: per loro, che ne siano consapevoli o meno, non si tratta in alcun modo di porre fine ai rapporti basati sul dominio, ma semplicemente di invertire gli equilibri di potere e diventare a loro volta colui che domina”.

Da anni manomettono la letteratura (specie per bambini, perché la rivoluzione va inculcata fin dalla tenera età) per piegarla, emuli dei commissari culturali sovietici, alla propria nauseabonda ideologia, che ad esempio in queste ore spinge la città di Manchester a interrogarsi se non sia il caso di cambiare nome ai pompieri, dal patriarcale firemen al neutro firefighters.

Non si fermeranno di fronte a niente perché, se ha ragione Brague, vogliono dominare la società. Non usano la frusta, ma la cancellina. Il loro catalogo è questo…

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Giornalista del Foglio dal 2003. Molti libri tradotti all'estero. Gli ultimi sono "La fine dell’Europa" (Premio Capri), "I nuovi barbari", "La dolce conquista", "Il sesso degli angeli e l'oblio dell'Occidente" e "Il Sabato Nero" giuliomeotti@hotmail.com