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Abbiamo distrutto il nostro modo di vivere, lo abbiamo chiamato "progresso" e chi si lamenta è "reazionario"
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Abbiamo distrutto il nostro modo di vivere, lo abbiamo chiamato "progresso" e chi si lamenta è "reazionario"

La metropoli in bancarotta, dove uno su tre è musulmano e anche i nomi delle strade celebrano "uguaglianza" e "diversità". Ecco il caso da manuale del suicidio di civiltà programmato

Tutti sanno che il multiculturalismo e l’immigrazione di massa stanno cambiando volto alle città europee e non certo in meglio. Ma se lo dici vieni etichettato come “reazionario”, o peggio.

In Germania sembra che il problema principale ora sia designare l’AfD come una minaccia alla democrazia (c’è già qualche stato che vorrebbe direttamente metterla al bando e con loro un elettore tedesco su cinque nemico dello stato) mentre si nascondono sotto il tappeto i problemi che ne hanno già raddoppiato i voti, in Inghilterra si impedisce a un famoso scrittore critico dell’immigrazione di entrare nel paese e in Francia i giudici non vogliono lasciar correre Marine Le Pen alle prossime elezioni presidenziali.

Ma impedire alle persone di formarsi un’opinione e di poterla esprimere alle urne, specie quando in gioco c’è il loro modo di vivere, non sembra una scelta molto saggia.

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